Piani anticorruzione: istruzioni per comuni beneficiari dei fondi del Programma nazionale Servizi di cura all’Infanzia e agli Anziani

25 Gennaio 2016
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È stato pubblicato sul sito dell’ANAC il Comunicato del Presidente datato 22 gennaio 2016 con cui si richiama l’attenzione dei comuni beneficiari dei fondi del Programma nazionale Servizi di cura all’Infanzia e agli Anziani sull’obbligo, previsto dall’art. 2-bis del disciplinare allegato ai decreti di finanziamento adottati dall’Autorità di Gestione, di predisporre specifiche misure anticorruzione all’interno dei rispettivi Piani di prevenzione della corruzione, finalizzate ad assicurare il rispetto delle norme di settore nell’affidamento e nella gestione dei contratti oggetto di finanziamento.
Tali contenuti dovranno costituire parte dell’aggiornamento del PTPC da predisporre entro il prossimo 31 gennaio.
L’ANAC, in attuazione del “Protocollo di azione, collaborazione e vigilanza collaborativa per la gestione e attuazione del Programma” stipulato con l’Autorità di gestione, avvierà una apposita attività di vigilanza per verificare il rispetto delle indicazioni fornite.


Cosa sono i Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti?

‘Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti’ è un programma nazionale che si colloca nell’ambito del Piano d’azione Coesione (Pac).

È stato avviato dal Ministro per la coesione d’intesa con la Commissione europea, per accelerare l’attuazione di programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell’Unione europea riducendo le disparità esistenti. Il Ministero dell’Interno è l’amministrazione responsabile della gestione.

Il Programma nazionale

Ha una durata triennale, dal 2013 al 2015, prorogata al giugno 2017. La sua attuazione è stata affidata al ministero dell’Interno, individuato quale Autorità di Gestione responsabile. Le risorse stanziate sono destinate alle 4 regioni ricomprese nell’obiettivo europeo “Convergenza”: CalabriaCampaniaPuglia, Sicilia.

La strategia del programma è quella di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili. Di conseguenza, i beneficiari naturali del programma sono i comuni, perché soggetti responsabili dell’erogazione dei servizi di cura sul territorio. Essi potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto.

L’obiettivo è quello di potenziare nei territori ricompresi nelle 4 regioni l’offerta dei servizi all’infanzia (0-3 anni) e gli anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l’attuale divario “offerta” rispetto al resto del Paese. La dotazione finanziaria di 730 milioni (400 per i servizi di cura all’infanzia e 330 agli anziani non autosufficienti) con la legge di Stabilità 2015 ha subito un taglio di oltre 102 milioni di euro, cosicché la dotazione attuale ammonta a 627 milioni di euro.

Le risorse saranno ripartite secondo piani regionali di intervento. Con questa scelta si vuole favorire la presentazione e l’attuazione di progetti differenziati in relazione alle diverse normative regionali e alle diverse realtà territoriali.

Primi e principali obbiettivi del programma sono:

1) servizi all’infanzia:

– ampliamento e consolidamento dell’offerta complessiva dei servizi (asili nido pubblici o convenzionati; servizi integrativi e innovativi) ed il loro riequilibrio territoriale (avvio dei servizi nelle aree dove questi sono molto deboli o inesistenti).?

2) servizi agli anziani non autosufficienti:

– ampliamento dell’offerta complessiva dei servizi domiciliari ovvero l’attivazione di tali servizi nelle aree dove questi sono molto deboli o inesistenti.

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