Sedute riservate nelle gare informatiche

3 Febbraio 2016
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L’esercizio della funzione pubblica, il processo decisionale, la valutazione delle offerte (e della relativa documentazione, in una procedura di gara) necessitano di un procedimento e di un processo amministrativo che possa valorizzare un requisito base dell’agire pubblico, l’emersione in chiaro dei principi di legalità e buon andamento (ex art. 97 Cost.), l’esigenza di “trasparenza”, finalizzata a perseguire l’interesse pubblico in condizioni di stabile imparzialità, senza la presenza di condizionamenti o conflitti di interesse, garantendo la par condicio ai soggetti destinatari dell’utilità finale (“bene della vita” rappresentato dall’aggiudicazione della gara): nella scelta del contraente, la possibilità di partecipare e accedere a tutti gli atti e alle operazioni di gara.
Ne consegue, quale precipitato valoriale, che la “pubblicità” delle sedute di gara risponde a questa esigenza di tutela, non solo proiettata alla parità di trattamento dei concorrenti, ai quali deve essere permesso di effettuare gli opportuni riscontri sulla regolarità formale degli atti prodotti e di avere così la garanzia che non siano successivamente intervenute indebite alterazioni, ma anche all’interesse pubblico alla “trasparenza” e all’“imparzialità” dell’azione amministrativa, le cui conseguenze negative sono difficilmente apprezzabili ex post una volta concluse le operazioni materiali delle Commissione di gara, in mancanza di un riscontro immediato.

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Redazione