Acquisto di beni e servizi: la p.a. italiana spende troppo

29 Giugno 2016
Scarica PDF Stampa
Modifica zoom
100%
La Pubblica Amministrazione italiana spende cifre troppo alte per l’acquisto di beni e servizi. È quello che emerge da un confronto sulla spesa per consumi intermedi sostenuta dalle principali p.a. europee. Si tratta di un’elaborazione è stata effettuata dalla CGIA di Mestre.

La spesa per consumi intermedi della Pubblica Amministrazione italiana si attesta attorno ai 90 miliardi di euro e incide per il 5,6 % del Pil, un dato più elevato rispetto a tutti nostri i principali competitor (le altre nazioni europee): in Spagna, per esempio, la spesa per l’acquisto di beni e servizi si ferma al 5,3%, in Francia al 5,2% mentre in Germania si assesta ad appena il 4,8% del Pil.

Ma cosa significa tutto ciò? “Vuol dire che, al netto degli stipendi, una buona parte della spesa per garantire il funzionamento della macchina amministrativa italiana non è efficiente. “Questi consumi intermedi – afferma il coordinatore dell’Ufficio Studi della CGIA Paolo Zabeo – includono diversi costi tra cui rientrano, ad esempio, le spese di manutenzione ordinaria, gli acquisti di cancelleria, le spese energetiche e di esercizio dei mezzi di trasporto, i servizi di ricerca e sviluppo e di formazione del personale acquistati all’esterno, la quota parte annuale di acquisto di macchinari ecc.; sono altresì compresi i farmaci utilizzati all’interno delle strutture sanitarie”.

La principale voce di spesa incidente è quella relativa alla sanità: con 30,5 miliardi di euro spesi per l’acquisto di beni e servizi nel 2014, pari all’1,9% del Pil, l’Italia registra un valore più che doppio rispetto a quanto sostenuto in media dai paesi aderenti all’area dell’Euro (0,%). A seguire si collocano i 15,8 miliardi di euro relativi alle spese per consumi intermedi per “Servizi generali della p.a.” (ovverosia costi di funzionamento e di amministrazione di tutti i livelli di governo, escluse le spese che possono essere ricondotte ad altre funzioni specifiche) e con 10,8 miliardi di euro quelle per la “Protezione Ambientale”.

Scarica qui il documento con le rilevazioni complete effettuate dalla CGIA di Mestre

Redazione