Nuovo Codice appalti, ANCI: bene impatto generale ora necessaria un’accelerazione dell’operazione di completamento della riforma

21 Settembre 2016
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Difficoltà dei Comuni a causa della mancanza di una puntuale definizione sugli aspetti innovativi del nuovo Codice: il punto di vista dell’ANCI

Accelerare le operazioni di completamento della riforma, rendendo più rapida la predisposizione e l’emanazione di decreti e linee guida sugli aspetti più rilevanti per Comuni e Città metropolitane. Questo in sintesi il punto di vista dell’ANCI sul procedimento di attuazione del nuovo codice appalti

“La difficoltà maggiore dei Comuni – in questa prima fase di avvio del nuovo Codice – è legata alla mancanza di una puntuale definizione su aspetti innovativi fondamentali e decisivi (quali la qualificazione delle stazioni appaltanti e l’individuazione dei livelli di progettazione), che rischiano di rallentare quel condiviso obiettivo di semplificazione e accelerazione dei processi relativi agli appalti pubblici”. Sono queste le parole dell’Assessore Rabaiotti, in rappresentanza dell’ANCI nazionale, ascoltato in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente della Camera dei Deputati e Lavori Pubblici del Senato della Repubblica.

Nel corso dell’audizione parlamentare, in cui l’ANCI ha consegnato un documento dettagliato con richieste e proposte, l’assessore Rabaiotti ha altresì affermato l’importanza di un’attività costante di monitoraggio e accompagnamento più volte richiesta dall’Associazione, per garantire l’attuazione efficace di una riforma che deve mettere al centro del processo innovativo il ruolo dei Comuni e delle Città metropolitane, protagonisti “primi” nell’acquisto di lavori e servizi pubblici sul territorio, e quindi principali attori della ripresa degli investimenti nel Paese.
“In tal senso, un ruolo importante – ha proseguito l’assessore – potrà essere svolto dalla Cabina di Regia appena costituita e a cui l’Associazione vuol dare la massima collaborazione istituzionale”.

Rabaiotti, infine, nel declinare le principali criticità riscontrate in questa fase di partenza quali, ad esempio, l’obbligo del progetto esecutivo anche per le manutenzioni ordinarie ovvero le incertezze interpretative legate ai requisiti professionali richiesti per il RUP, e rinviando al documento predisposto da ANCI in merito, aperto anche a proposte di soluzioni, ha ribadito come “i Comuni e l’ANCI non hanno mai assunto posizioni strumentali sul tema, in quanto sono proprio gli amministratori che – in caso di ritardi nell’apertura di una scuola o nella manutenzione di una strada – devono risponderne di fronte alla comunità locale”.

A conclusione dell’audizione, l’Assessore ha pertanto chiesto “un’accelerazione dell’operazione di completamento della riforma, che attende la predisposizione ed emanazione di decreti e linee guida su aspetti di fondamentali importanza”.