Sul rating di legalità: vantaggi, requisiti, procedura e operatività

21 Aprile 2017
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I vantaggi competitivi del rating di legalità: più opportunità di business, maggior trasparenza e visibilità sul mercato, migliore “immagine” sul territorio di riferimento”

a cura di Carlo Daniele Gorla e Giovanni Giustiniani

Scopo del presente articolo è quello di, in prima battuta, illustrare i vantaggi competitivi – generali e particolari – che le imprese possono ottenere dal rating e, successivamente, inquadrare i passi concreti (requisiti, procedura e operatività) da soddisfare/percorrere ai fini del suo riconoscimento/futuro mantenimento

Premessa

In attuazione dell’art. 5-ter del d.l. n. 1/2012, al fine di promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali, il Legislatore ha affidato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM” o “Autorità”) il compito di procedere alla regolamenta-ione e all’attribuzione alle imprese virtuose di un c.d. rating legalità (anche “rating di legalità”).
Il rating si sostanzia in un range di punteggio che va da una a tre “stellette” attribuito dall’AGCM sulla base di dichiarazioni rilasciate dall’impresa che verranno verificate tramite “controlli incrociati” con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.

Il procedimento da seguire e gli altri elementi essenziali dell’istituto sono stati medio tempore disciplina-ti dall’Autorità con delibera del 14 novembre 2012, n. 24075(2), da ultimo modificata con delibera del 13 luglio 2016, n. 26166(3) (“Regolamento rating”).

Vantaggi

Ciò premesso, i vantaggi competitivi ottenibili dalle società, una volta superate le verifiche, sono, a nostro modo di vedere, più opportunità di business, una maggior trasparenza e visibilità sul mercato, nonché una migliore “immagine” sul territorio di riferimento (grazie anche alla sezione dedicata sul sito AGCM ove figurano i nomi delle imprese iscritte).

Al riguardo, in particolare, il rating di legalità è stato espressamente riconosciuto:

dalle pubbliche amministrazioni, che tengono conto delle imprese “stellate” nell’emanazione di bandi o nella concessione di finanziamenti: – concedendo la preferenza in graduatoria; – attribuendo un punteggio aggiuntivo; – riservando una quota delle risorse finanziarie allocate;

dagli istituti di credito, che tengono conto del rating di legalità: – riducendo la tempistica e gli oneri relativi per le richieste di finanziamento; – variando la determinazione delle condizioni economiche di erogazione;

al nuovo Codice dei contratti pubblici, che consente inter alia alle amministrazioni aggiudicatrici di inserire (nei bandi) il (maggior) rating di legalità tra i criteri c.d. “premiali” che si intendono applicare in sede di valutazione delle offerte.

(…..)

L’articolo completo è pubblicato sul numero 4/2017 del mensile di Appalti&Contratti.

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Redazione