Protocolli di promozione degli Appalti verdi: la PA scende in campo

31 Ottobre 2017
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Il Piano d’azione per gli Appalti Verdi (PAN GPP) è uno strumento di riferimento per la sostenibilità ambientale ed etica delle pratiche di acquisizione della PA

Ora che il Legislatore ha introdotto la piena obbligatorietà di queste pratiche, ha disposto nel Codice Appalti un set di indicazioni per le stazioni appaltanti e ha affidato il compito di monitorare l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) ad ANAC, è giunto il momento di un’azione trasversale che coinvolga gli Enti territoriali nella promozione del GPP.

A tal proposito, si segnalano due protocolli di recente sottoscrizione che si sommano alle iniziative di cui abbiamo già dato notizia (p.es. i Piani d’azione regionali e le linee guida GPP del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale) e completano il quadro di un sistema che si vuol muovere con coerenza su di una partita ambientale con ricadute anche economiche molto significative.

Il primo è il Protocollo d’Intesa che disciplina la collaborazione tra Ministero e Conferenza delle Regioni, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, al fine di definire e attuare misure omogenee nel settore degli appalti pubblici con particolare riferimento a tematiche relative agli acquisti e realizzazione di opere pubbliche sostenibili, favorendo la diffusione su base locale.

Obiettivo principale è il rafforzamento delle competenze degli operatori delle PA responsabili degli appalti e delle centrali di acquisto nell’utilizzo di procedure di GPP per la reale integrazione di requisiti ambientali nella politica degli acquisti e realizzazione di opere pubbliche, attraverso la definizione di una piattaforma comune di azione che favorisca la diffusione di buone prassi e il miglioramento del dialogo tra il Ministero e le Regioni e tra Regione e Regione, anche al fine di garantire maggiore uniformità nei livelli di esperienza e competenza in materia di acquisti e realizzazione di opere pubbliche sostenibili, presenti nelle diverse realtà locali.

In particolare costituiranno oggetto di collaborazione lo svolgimento di attività di:

  • confronto su tematiche inerenti il Green Public Procurement (il ciclo dei rifiuti, le emissioni, l’economia circolare, lo sviluppo sostenibile, l’uso efficiente delle risorse);
  • raccolta e condivisione delle informazioni utili per la realizzazione di sistemi di monitoraggio sul GPP;
  • confronto e analisi sullo stato di attuazione dei CAM e sulle difficoltà riscontrate dalle stazioni appaltanti nella fase di applicazione degli stessi;
  • diffusione e sensibilizzazione presso le pubbliche amministrazioni di temi relativi agli acquisti e realizzazione di opere pubbliche sostenibili, in particolare per l’applicazione dei CAM;
  • confronto e analisi in tema di acquisti e realizzazione di opere pubbliche sostenibili;
  • collaborazione per la realizzazione di campagne informative rivolte alle associazioni di categoria, presenti sul territorio, interessate ai diversi CAM;
  • diffusione della conoscenza e dell’utilizzo dei principi del Life Cycle Assessment, del Life Cycle Costing e delle certificazioni ambientali, non solo limitato ai prodotti ed ai servizi ma anche all’interno di processi di progettazione.

Il secondo riferimento è il Protocollo d’Intesa per l’attuazione del Green Public Procurement nelle Città Metropolitane siglato il 13 ottobre 2017 nell’ambito del Forum Compraverde.

L’accordo è promosso dalla Città metropolitana di Torino nell’ambito di Spp Regions, il progetto europeo Horizon incentrato sul tema degli acquisti pubblici ecologici, e vi hanno aderito la maggior parte delle Città Metropolitane, in qualità di stazioni appaltanti, per affrontare e superare insieme le difficoltà e criticità locali nell’applicazione dei CAM.

Per approfondire l’argomento

Massimo Mauri