La mancata approvazione della norma “salva scuolabus” mette i Comuni in forte difficoltà

Mediante comunicato del 28 agosto 2019 l’ANCI rende noto che “La mancata approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma sul servizio gratuito di scuola bus, contenuta nell’art.5 del Decreto Scuola, mette i Comuni in forte difficoltà.

2 Settembre 2019
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Mediante comunicato del 28 agosto 2019 l’ANCI rende noto che “La mancata approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma sul servizio gratuito di scuola bus, contenuta nell’art.5 del Decreto Scuola, mette i Comuni in forte difficoltà. Ancora una volta non si fa il minimo sforzo per comprendere che cosa sia concretamente il servizio pubblico offerto ai cittadini. E inoltre si interpreta in modo sbagliato la nozione di servizio pubblico confondendola con l’idea di un servizio a copertura pubblica integrale”. A sottolinearlo è Cristina Giachi, presidente della commissione Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica dell’Associazione dei Comuni e vicesindaca di Firenze, riferendosi alla norma che, approvata dal Cdm il 6 agosto con la formula ‘salvo intese’, avrebbe dovuto concretizzarsi in un testo finale per approdare in Gazzetta Ufficiale entro il 28 agosto, in tempo per la ripresa dell’anno scolastico.

Per la mancata approvazione, causa crisi irreversibile che ha portato alla fine del Governo gialloverde, si torna allo scenario delineato dalla Corte dei conti del Piemonte, che aveva definito il trasporto con lo scuolabus servizio a domanda individuale e non di trasporto pubblico, coi costi che dovrebbero ricadere sugli utenti e non sulle casse comunali.

Nessun servizio di trasporto pubblico è configurato in questo modo”, evidenzia Giachi. “Stabilire per legge che non possa essere prevista una tariffa come contributo per la copertura del costo di esercizio del servizio di scuolabus significa paralizzare il servizio comunale. E siccome in tutti i Comuni italiani tale servizio è organizzato prevedendo una tariffa a contribuzione e mai a copertura del servizio, la mancata approvazione del decreto rende inadempienti e perseguibili le amministrazioni comunali”. “Auspichiamo – conclude Giachi – che l’eventuale prossimo Governo possa risolvere, al più presto, questa situazione di stallo”.