Affidamento in house gestione Autobrennero

L’affidamento “in house”, da parte degli enti locali, della concessione per la gestione dell’Autobrennero presenta alcuni tratti distintivi peculiari che lo fanno, in parte, uscire dagli schemi tradizionali

10 Luglio 2018
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L’affidamento “in house”, da parte degli enti locali, della concessione per la gestione dell’Autobrennero presenta alcuni tratti distintivi peculiari che lo fanno, in parte, uscire dagli schemi tradizionali

Breve commento al Parere 1645 della Prima sezione del Consiglio di Stato dello scorso 30 giugno 2018

Si tratta, infatti, di un affidamento non da parte del concedente ma da parte del concessionario e, quindi, non è richiesta l’iscrizione nello speciale elenco tenuto da ANAC ai sensi dell’articolo 192 del codice dei contratti; irrisolto il nodo della compatibilità del modulo organizzativo prescelto con il diritto comunitario che dovrà, pertanto, essere attentamente valutato nelle sedi opportune.

Sono tre i quesiti che il MIT ha posto al Consiglio di Stato in sede consultiva relativi alla futura gestione dell’Autobrennero e di altre tratte autostradale.

La vicenda ha evidenti connotazioni anche di natura politica e istituzionale: per anni, infatti, v’era chi si era opposto al rinnovo a favore dell’attuale concessionario (rilevando che questo non poteva considerarsi affidatario in house in quanto gli enti pubblici, pur detenendo una larga maggioranza azionaria e il controllo analogo, tuttavia non avevano la partecipazione totalitaria) e chi aveva espresso, all’opposto, posizione favorevole (rilevando che la partecipazione minoritaria di soci privati non incideva sul controllo analogo tipico dell’affidamento diretto in house).

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Daniele Passigli