Appalti e legge di stabilità 2019. Prime riflessioni

Dopo l’approvazione al Senato del maxi-emendamento alla Legge di Stabilità per l’anno 2019, dando ormai per scontata l’approvazione della Camera dei Deputati, è possibile fare una prima sommaria riflessione sulle misure che riguardano più da vicino le tematiche degli appalti pubblici.

28 Dicembre 2018
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Dopo l’approvazione al Senato del maxi-emendamento alla Legge di Stabilità per l’anno 2019, dando ormai per scontata l’approvazione della Camera dei Deputati, è possibile fare una prima sommaria riflessione (l’esame è stato frettoloso) sulle misure che riguardano più da vicino le tematiche degli appalti pubblici

a cura di Roberto Donati

Credo che questo sia opportuno, in particolare per correggere una lettura un po’ troppo semplicistica da parte della grande stampa nazionale (in alcuni casi palesemente errata) delle misure relative agli appalti contenute nella Legge.

Può essere cioè condivisibile un giudizio per cui, alla fine, “la ggemontagna ha partorito un topolino”, ma sostenere che all’interno della Legge di Stabilità per l’anno 2019 ci sia una norma “ingrassa-corrotti” (così ha riportato “Repubblica”) mi sembra francamente sbagliato e fuorviante.

Sbagliato perché non è possibile dare questa lettura (almeno per quel che mi riguarda), fuorviante perché rischia di oscurare altri aspetti che invece sarebbero da analizzare con attenzione .

Tanto per dirne una (che riguarda in particolare le piccole imprese), la Manovra per l’anno 2019 riserva la “sorpresa” del possibile aumento fino al 50% dell’Imposta comunale sulla pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni per le superfici superiori al metro quadrato ( articolo 1 comma 919 ).

Ora, sebbene questo modo di legiferare pasticciato si presti, con il vai e vieni di emendamenti, a generare equivoci, credo sia necessario pesare bene le parole.

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Redazione