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Trasparenza e Anticorruzione: i tre nuovi regolamenti ANAC
a cura di Paola Morigi
Sono entrati in vigore il 20 aprile scorso tre nuovi regolamenti dell’Autorità nazionale anticorruzione, subito dopo la loro pubblicazione sulla “Gazzetta ufficiale” (1). I tre regolamenti hanno una “matrice comune”, nel senso che l’impostazione degli atti segue un medesimo modello, atto a disciplinare l’esercizio dell’attività di vigilanza, e nascono a seguito delle normative che disciplinano i poteri dell’ANAC. Ma vediamo più da vicino di cosa si tratta.
Il primo di questi, approvato con deliberazione del 29 marzo 2017, n. 328, riguarda la vigilanza da esercitarsi in ordine alla inconferibilità e incompatibilità di incarichi a pubblici funzionari o a persone che hanno ricoperto incarichi pubblici negli ultimi tre anni, prima di interrompere il loro rapporto di servizio. Si tratta di un provvedimento che interessa in particolare chi esercitava poteri autoritativi o negoziali, che non può ricevere incarichi di tipo libero professionale o comunque esercitare attività lavorative che siano in un qualche modo connesse con la propria attività o con il lavoro esercitato in precedenza.
L’ANAC interviene in questo caso essendo chiamata ad esprimere pareri sugli atti di direttiva e di indirizzo, nonché su molte delle circolari adottate dal Ministro della funzione pubblica.
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