Affidamento servizi di tesoreria e di cassa a Poste Italiane S.p.a.

Osservazioni dell’AGCM in merito all’affidamento di servizi di tesoreria e di cassa a Poste Italiane S.p.A.

5 Aprile 2019
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Osservazioni dell’AGCM in merito all’affidamento di servizi di tesoreria e di cassa a Poste Italiane S.p.A.

La Legge di Bilancio 2019 estende la platea dei soggetti che possono affidare in via diretta i servizi di tesoreria e di cassa a Poste Italiane S.p.A.

L’art. 1, comma 908, prevede infatti che, dopo l’art. 9, comma 3, della legge 6 ottobre 2017 n. 1585 – secondo il quale “I piccoli comuni possono affidare, ai sensi dell’articolo 40, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa alla società Poste italiane Spa” – sia aggiunto il seguente comma 3-bis: “Le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 [6], operanti nei piccoli comuni possono anch’esse affidare in via diretta, ai sensi dell’articolo 40, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa alla società Poste italiane Spa”.

Sul punto, si rappresenta che, in base a quanto previsto dagli artt. 208 e ss. del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (recante il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali – TUEL) e dal D.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97, gli enti pubblici sono tenuti ad affidare il servizio di tesoreria attraverso procedure ad evidenza pubblica. Tuttavia, in deroga a tale principio generale, la citata legge n. 158/2017 – adottata al fine di promuovere e favorire il sostenibile sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni (i.e. i comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, nonché i comuni istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti) – ha disposto che i piccoli comuni possono affidare la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa a Poste Italiane S.p.A..

Trattasi chiaramente di un regime eccezionale e derogatorio rispetto al principio generale dell’affidamento del servizio di tesoreria attraverso gara e, pertanto, soggettivamente circoscritto ai soli ‘piccoli comuni’.

Con la norma contenuta nella legge di Bilancio 2019, il legislatore ha invece previsto che anche le amministrazioni pubbliche operanti nei piccoli comuni possano affidare in via diretta la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa, precisando che l’affidamento del servizio potrà avvenire (solo) a favore della società Poste Italiane S.p.A..

In proposito, si ricorda che in base al consolidato orientamento di questa Autorità7, l’affidamento dei servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni, incluso il servizio in parola, deve avvenire previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, idonea a garantire il rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione e concorrenza, nonché il diritto di accesso di tutti i potenziali concorrenti che esercitano tale attività nel mercato.

Al contrario, è stato rilevato che l’affidamento in via diretta preclude il confronto competitivo tra i soggetti interessati all’offerta di tali servizi, limitando il processo di contenimento dei prezzi tipico del gioco concorrenziale. Pertanto, quest’ultima forma di affidamento può essere ammessa solo in ipotesi eccezionali, giustificate dalla presenza di particolari esigenze oggettive; ipotesi che, in quanto eccezionali, non possono essere ulteriormente e arbitrariamente ampliate.

A ciò si aggiunge che la norma in esame espressamente individua Poste Italiane S.p.A. quale unico possibile beneficiario dell’affidamento in via diretta di tali servizi. La società è tuttavia un operatore privato, attivo sul territorio italiano in concorrenza con altri soggetti privati (ad esempio, istituti di credito), parimenti autorizzati a svolgere il ruolo di tesoriere per le pubbliche amministrazioni. Peraltro, il servizio di tesoreria non rientra neanche nell’ambito del servizio universale per il quale Poste Italiane S.p.A. è concessionaria.

Sulla base delle considerazioni esposte si ritiene che l’art. 1, comma 908, della legge di Bilancio 2019, secondo il quale alcune pubbliche amministrazioni possono affidare in via diretta il servizio di tesoreria e di cassa alla società Poste Italiane S.p.A., appare in contrasto con i principi di libera concorrenza, in quanto impedisce il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali, favorendo indebitamente un operatore privato rispetto ad altri operatori parimenti autorizzati a svolgere il servizio.

Redazione