Confindustria ANIE: necessario proseguire con il decreto sblocca cantieri per dare nuova linfa a un settore oggi ancora troppo vincolato

La nota di ANIE Confindustria relativa al decreto Sblocca Cantieri e alla necessità di proseguire così da dare nuova linfa all’intero settore

2 Settembre 2019
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Nota di ANIE Confindustria relativa al decreto Sblocca Cantieri e alla necessità di proseguire così da dare nuova linfa all’intero settore

Milano, 28 agosto 2019 – Confindustria ANIE, una delle più importanti organizzazioni Confindustriali per peso e rappresentatività che, con un fatturato aggregato di 80 miliari di euro, oltre 1.400 aziende associate e circa 500.000 addetti, fornisce tecnologie per i 4 mercati strategici per l’Italia (industria, building, energia e infrastrutture), ribadisce la necessità di proseguire con il decreto Sblocca Cantieri al fine di dare nuova linfa a un settore strategico per la crescita del Sistema Paese ma che risulta essere ancora troppo vincolato da normative del passato.

In questo senso, Confindustria ANIE auspica che l’attuale condizione in cui versa l’Esecutivo non comprometta il lavoro svolto sino ad ora relativo alla riforma del Codice Appalti e che i diversi provvedimenti necessari per portare a regime le modifiche introdotte dal decreto Sblocca Cantieri – nomina dei Commissari e soprattutto Regolamento Unico di esecuzione ed attuazione – non restino incompiute.

La Federazione, da sempre condivide la scelta di reintrodurre un Regolamento Esecutivo al fine di garantire una maggior certezza del diritto rispetto agli strumenti di Soft Law. I lavori per l’adozione del Regolamento, infatti, sono già entrati nel vivo lo scorso 15 luglio con l’avvio della consultazione pubblica da parte del MIT la cui chiusura è prevista per il prossimo 2 settembre.

L’adozione del Regolamento e dei 7 Decreti attuativi previsti nel Decreto Sblocca Cantieri vanno a sommarsi agli altri 271 Decreti che sono in attesa di un input politico per andare avanti. Il rischio per il settore degli Appalti è che una volta superata l’attuale situazione di crisi le priorità del nuovo Esecutivo, si concentrino altrove, non corrispondendo più a quelle del Governo uscente.