ISTAT: le partecipate pubbliche in Italia

Nel 2014 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 9.867 ed impiegano 846.283 addetti. Pur in numero limitato, presentano una dimensione media elevata (117 addetti per impresa attiva) ed operano prevalentemente in settori ad alta intensità di capitale come quelli energetici, infrastrutturali e dei servizi avanzati.

Rispetto al 2013, il numero delle unità partecipate si è ridotto del 10% e gli addetti del’11,2%.

Il 62,5% delle unità analizzate è a controllo pubblico, ossia è sottoposto al potere di indirizzo decisionale di soggetti pubblici, mentre per le altre l’influenza del settore pubblico può essere significativa ma non è determinante.

Tra le unità a partecipazione pubblica, le imprese attive sono 6.927 e impiegano 810.405 addetti, (95,8% degli addetti di tutto l’insieme). Le imprese non attive che nel 2014 hanno presentato una dichiarazione contabile o fiscale, sono invece 1.138 (-9,7% rispetto all’anno precedente).

Le partecipate svolgono prevalentemente attività di produzione di servizi. I settori con il maggior numero di imprese attive sono le Attività professionali, scientifiche e tecniche (14,3% sono partecipate con il 3,1% degli addetti) e il Trasporto e magazzinaggio (rispettivamente 10,9% e 41,9%).

Le imprese attive partecipate da almeno una amministrazione pubblica regionale o locale ammontano a 5.549,per un totale di 391.295 addetti.

Le imprese attive a controllo pubblico sono 4.515 ed impiegano 649.644 addetti. Al netto delle attività finanziarie e assicurative, generano quasi 56 miliardi di valore aggiunto, pari al 10,6% di quello realizzato dal complesso delle imprese dell’industria e dei servizi.

La produttività del lavoro, misurata in termini di valore aggiunto per addetto, è del 50% superiore a quella delle aziende con le stesse forme giuridiche non partecipate dal pubblico (oltre 86,5 mila euro rispetto a circa 57,2 mila). Questo effetto è ampiamente determinato dalla differente composizione settoriale e dimensionale delle partecipate pubbliche.

Le controllate pubbliche in perdita sono il 27,6% del totale, quota inferiore rispetto al 35,1% registrato per le imprese non controllate da soggetti pubblici. Le perdite ammontano a circa 855 milioni di euro nel 2014, gli utili a oltre 1,9 miliardi, con un saldo complessivo positivo per poco più di 1 miliardo di euro.

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Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica

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Il D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175, interviene significativamente attraverso disposizioni che, nell'intento di assicurare una gestione efficiente delle risorse pubbliche e delle stesse imprese partecipate, fissano principi chiari, definendo le condizioni per l'accesso o il mantenimento delle partecipazioni, come anche ruoli e responsabilità degli amministratori pubblici e degli organi di governo delle stesse società.

Questo volume, significativa rappresentazione delle problematiche che si prospettano, affronta numerosi ambiti tematici che ruotano attorno al riordino delle società partecipate, con approfondimenti di natura contabile e finanziaria ma anche procedimentale ed amministrativa.

I contributi raccolti, secondo il modello del commentario articolo per articolo, ricostruiscono disciplina e orientamenti giurisprudenziali e forniscono preziose interpretazioni e soluzioni, particolarmente importanti per la novità del testo normativo oggetto di commento e per gli impegni a cui le amministrazioni sono chiamate e tenute.


Ciro D’Aries Docente universitario, consulente esperto della Corte dei Conti, pubblicista.
Stefano Glinianski Magistrato della Corte dei Conti e Segretario Generale della Commissione di Garanzia sullo Sciopero dei Servizi pubblici essenziali.
Tiziano Tessaro Magistrato della Corte dei Conti. Direttore della rivista on-line www.lagazzettadeglientilocali.it e del bimestrale Comuni d’Italia, entrambi di Maggioli Editore.

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