No al baratto amministrativo per realizzare opere pubbliche

a cura di Stefano Usai

Premessa

La sezione della Corte dei conti del Molise, con la recente deliberazione n. 12/2016, affronta una questione che, oggettivamente, riveste un certo rilievo in tema di “potenziali” compensazioni dei crediti vantati dalla pubblica amministrazione.
Compensazioni, come noto, ritornate alla ribalta anche grazie a nuove fattispecie introdotte dal legislatore quali, a titolo esemplificativo, il baratto amministrativo.
Si possono esprimere, inoltre, alcune considerazioni su alcune fattispecie – non tanto compensative – introdotte ex novo nell’attuale testo del codice degli appalti e delle concessioni di recente approvazione in C.d.M.

2. Il quesito
Il Sindaco di un comune molisano ha escusso la sezione a proposito della legittimità della redazione di uno specifico regolamento in cui disciplinare l’istituto della compensazione “dei debiti di cui terzi risultano titolari, consentendo a tali terzi di essere autorizzati ad eseguire opere pubbliche per l’intero importo del debito comprensivo degli interessi maturati, previa apposita progettazione comunale, senza l’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica trattandosi di compensazione”.
Il collegio risponde negativamente in merito alla fattibilità di tale azione amministrativa fondando, sostanzialmente, il proprio ragionamento su due fattori indiscutibili.
La prima circostanza dirimente è che il codice dei contratti impone alle “amministrazioni aggiudicatrici”, come definite all’art. 3, comma 25, “con esclusione delle sole ipotesi tassativamente previste in via d’eccezione, di osservare le regole della c.d. evidenza pubblica per la conclusione di contratti aventi per oggetto l’acquisizione di servizi, prodotti, lavori e opere.

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Gli appalti pubblici dopo la Legge di Stabilità 2016, il Decreto Milleproroghe e il Collegato Ambientale

Gli appalti pubblici dopo la Legge di Stabilità 2016, il Decreto Milleproroghe e il Collegato Ambientale

Questo volume, corredato dal testo aggiornato e coordinato del Codice dei contratti pubblici, offre la prima analisi e il commento delle numerose ed importanti novità introdotte dalla Legge di stabilità 2016, n. 208/2015, dal Decreto Milleproroghe, D.L. n. 210/2015, e dal collegato ambientale alla legge di stabilità sulla green economy, L. n. 221/2015.

Il quadro normativo in materia di acquisti di beni e servizi, come risulta dai recenti interventi di spending review e leggi di stabilità, si presenta particolarmente complesso, articolato e stratificato: nuovi vincoli per le Amministrazioni aggiudicatrici, limitate semplificazioni per gli acquisti fino 1.000 euro, in deroga al MepA, e per i Comuni sotto i 10.000 abitanti, nuovo obbligo di programmazione biennale, modifiche per le forniture ad alta economia di scala (gas, carburanti, telefonia, ecc), novità per le società controllate dagli Enti Locali, tenute ora a rispettare i parametri prezzo-qualità delle convenzioni quadro.

Norme speciali sono poi previste per gli acquisti informatici e sanitari, entrambi soggetti a nuovi obblighi di centralizzazione e di autorizzazione per le procedure autonome di acquisto.

Di particolare rilievo anche le modifiche al Codice appalti in materia di appalti verdi e rispetto dei criteri minimi ambientali. 

 

Alessandro Massari, Avvocato specializzato in contrattualistica pubblica, autore di studi e monografie, direttore del mensile AppaltieContratti e di appaltiecontratti.it.

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