DURC, rottamazione cartelle a rischio

Rottamazione cartelle: con una lettera inviata a all’INPS e ad Equitalia, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro chiede di anticipare l’effetto della sanatoria

Secondo il consiglio Nazionale dell’Ordine infatti, la rottamazione delle cartelle rischia di fallire per un mancato raccordo fra la normativa fiscale e quella previdenziale.

Infatti, le aziende che hanno debiti previdenziali anche di modesta entità potrebbero decidere di non aderire alla sanatoria.

Questo perché l’adesione alla rottamazione ad oggi blocca il rilascio alle imprese del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) da parte dell’Inps e dell’Inail e di conseguenza rende impossibile partecipare agli appalti pubblici per la fornitura di beni e servizi.

Tramite il suo Vicepresidente Vincenzo Silvestri, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha inviato quindi una lettera all’Amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, e al Direttore Generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, chiedendo di anticipare l’effetto della sanatoria.

Infatti, le imprese che non hanno in essere una rateizzazione con Equitalia e richiedono la rottamazione, in attesa di ricevere il via libera per il nuovo piano di rateazione, si vedranno decadere il rinnovo del Durc.

Questo intreccio”, sottolinea il vicepresidente nella lettera, “provocherà la paradossale situazione, per coloro che accederanno alla rottamazione dei ruoli, di risultare non in linea con i pagamenti presso il concessionario”.

Così, chi avrà urgenza di chiudere contratti con la Pubblica Amministrazione troverà la rateazione più conveniente in termini di tempo, nonostante questa soluzione si presenti come la più onerosa.

L‘Inps e l’Inail, in realtà, potrebbero aggiornare le loro procedure informatiche per far equivalere l’accettazione dell’istanza di rottamazione da parte di Equitalia come un primo pagamento. In questo modo si risparmierebbero almeno due mesi, poiché la risposta di Equitalia all’istanza deve arrivare entro maggio.

Un’altra interessante questione ancora aperta”, continua Silvestri, “è la definizione degli “interessiche devono essere corrisposti, in caso di debito contributivo con Inps e Inail, assieme al capitale al fine di legittimare la rottamazione. Le sanzioni previdenziali, si ricorda, hanno natura di risarcimento civilistico, con distinzione a seconda se si tratti di omissione o evasione. Da qui l’auspicio di definire la questione in tempi rapidi per consentire all’agente della riscossione di avere tutti gli elementi utili per calcolare il quantum realmente dovuto”.

DOCUMENTI COLLEGATI
Lettera Consiglio NAzionale Consulenti del Lavoro 1/2/2017

Oggetto: problematiche relative alla definizione agevolata di cui al D.L. n. 193 del 22 ottobre 2016, convertito con modificazioni dalla L. 1 dicembre 2016, n. 225.

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1 commento su “DURC, rottamazione cartelle a rischio

  1. La cosa appare paradossale e deleteria a parer mio. Come è possibile essere in linea con regime fiscale e avere il DURC in regola, se nn gli si dà la possibilità di adeguarsi e prendere appalti di lavoro,uno come può pagare Equitalia?Da questa contraddizione si capisce come le cose a livello burocratico girino nel verso sbagliato, chi ci rimette sono le piccole medie imprese che oramai non riescono pìù a sostenere nemmeno le spese di prima necessità per far fronte a un problema cosi grave. Se si paga in 5 rate la famosa rottamazione delle cartelle, una persona che fino ad ora nn è riuscita a essere in linea pagando i bollettini di rateazione normale, come pretendono che si paghi delle cifre esorbitanti per ogni rata a distanza di 2 mesi una dall’altra?…..partendo dal presupposto che un debito con Equitalia nn è sicuramente inferiore ai € 5000 altrimenti uno se la potrebbe estinguere in unica rata GIUSTO???????

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