Applicabilità dell’accesso civico generalizzato alla materia degli appalti

Con la sentenza n. 197 del 18 luglio 2018 il il Tar di Parma ha ricordato che l’art. 53, d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 reca una particolare disciplina per l’accesso agli atti afferenti alle procedure ad evidenza pubblica finalizzate alla stipulazione di appalti o concessioni di servizi.

20 Luglio 2018
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Con la sentenza n. 197 del 18 luglio 2018 il il Tar di Parma ha ricordato che l’art. 53, d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 reca una particolare disciplina per l’accesso agli atti afferenti alle procedure ad evidenza pubblica finalizzate alla stipulazione di appalti o concessioni di servizi.

Nell’ambito di tale specifica e particolare disciplina, la prima regola stabilita è che, salvo quanto espressamente previsto nello stesso codice dei contratti pubblici, “il diritto di accesso agli atti delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici, ivi comprese le candidature e le offerte, è disciplinato dagli artt. 22 ss., l. 7 agosto 1990, n. 241”.

In sostanza, dunque, l’art. 53, d.lgs. n. 50 del 2016 riconduce espressamente la disciplina applicabile per tutti i documenti (di gara e di esecuzione del contratto) richiesti, fatte salve le eccezioni contenute nello stesso testo normativo di riferimento, alla disciplina ordinaria in materia di accesso.

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