La modifica del Codice Appalti nelle proposte dell’ANCI (Parte I)

L’ANCI, con l’importante documento elaborato nei giorni scorsi rubricato “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” suggerisce – tra le altre – una sostanziale modifica del Codice Appalti

22 Aprile 2020
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L’ANCI, con l’importante documento elaborato nei giorni scorsi rubricato Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 suggerisce – tra le altre – una sostanziale modifica del Codice Appalti con una impostazione tesa a ipotizzare soluzioni tecniche per prevenire il grave, attuale, impasse in relazione al procedimento amministrativo (anche) contrattuale.

Con questo primo contributo si passerà in rassegna la prima parte delle modifiche proposte.

L’estensione (fino al 2021) delle sospensioni stabilite con la legge “Sbloccacantieri”

La prima esigenza, quindi, ravvisata dall’ANCI è quella di dare certezza su certi aspetti “appesi” con il sostanziale rinvio fino a tutto il 2021.
In particolare, nel documento si legge che la legislazione “cd “Sbloccacantieri” ha sospeso fino al 31 dicembre 2020 circa 53 norme, alcune delle quali impattano molto sugli affidamenti di lavori, beni e servizi di Comuni e Città Metropolitane” tra queste (per citarne solo alcune), sub.-appalto, “e divieto di utilizzare l’istituto dell’appalto integrato”.

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Stefano Usai