PNRR e digitalizzazione del patrimonio immobiliare della PA: come fare?

di Edoardo Accettulli – Architetto. Direttore Generale di Anafyo

16 Febbraio 2022
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di Edoardo Accettulli – Architetto. Direttore Generale di Anafyo

La digitalizzazione dei documenti e delle procedure ha reso molto più semplice e veloce lo svolgimento delle principali attività in tutti gli ambiti e tutti i settori: oggi nessuno penserebbe più di inviare un documento cartaceo o una lettera, per posta, ed attendere che venga recapitato. Inviamo una mail e molto spesso otteniamo risposte in pochi minuti. I documenti pdf hanno eliminato gli archivi fisici, costosi e di difficile consultazione, archiviamo, gestiamo e ricerchiamo quantità enormi di informazioni in tempo reale grazie al digitale.

Digitalizzazione degli edifici: i vantaggi

Secondo lo stesso principio stiamo iniziando a digitalizzare anche gli edifici ottenendone enormi vantaggi sotto molteplici aspetti. Sappiamo bene quanto sia complesso gestire un edificio:

  • gestione e manutenzione dell’immobile e degli impianti;
  • gestione della sicurezza per i fruitori della struttura, siano essi impiegati o visitatori;
  • gestione degli asset, arredi, apparecchiature, strumenti, laboratori.

Sono queste solo alcune delle attività a cui gli addetti ai lavori si dedicano quotidianamente e che possono essere svolte in minor tempo e con maggiore controllo digitalizzando edificio e processo.

Digitalizzare le costruzioni: passo per passo

Le attività principali per digitalizzare un edificio sono due:

  • sviluppare un modello BIM dell’edificio, predisposto per “ospitare” tutte le informazioni necessarie alla propria conduzione;
  • redigere la versione digitale del piano di gestione se esistente o svilupparla ex novo.

In entrambe le fasi sono necessarie competenze tecniche specifiche e soluzioni software dedicate.

Per sviluppare il modello BIM serve un editor, un software con il quale si possa modellare il gemello digitale dell’opera da gestire. Tale modello consente di disporre delle geometrie dell’opera e, quindi, di tutte le informazioni ad esse legate:

  • tutte le caratteristiche tecniche specifiche degli elementi architettonici presenti (muri, solali, porte, finestre, ecc.);
  • tutti gli impianti con le caratteristiche tecniche e geometriche (documentazione tecnica, relazioni, analisi, rilievi, immagini per ogni singolo “elemento” presente nel modello legate all’elemento specifico).

Il modello digitale costituisce in primo luogo l’elemento di raccolta di tutte le informazioni dell’opera e di ogni sua parte collegate all’elemento di riferimento, sempre disponibili e facilmente rintracciabili: superfici, volumi, ma anche verbali di verifica, certificazioni, documentazione tecnica e tutto quanto normalmente ruota intorno alla gestione di un edificio.

Per automatizzare le procedure del piano di gestione, una volta definito nei dettagli il processo, serve una piattaforma di gestione Operation & Maintenance. Le prime soluzioni dedicate a questo ambito sono nate oltre 20 anni fa, con le limitazioni che la tecnologia di allora imponeva. Quelle di ultima generazione, di recente immissione sul mercato, sono BIM native, cioè in grado di leggere ed interpretare i modelli BIM dell’opera da gestire. Sono sviluppate per operare in cloud, le più performanti lavorano indifferentemente su PC, Computer Portatile e cellulare, anche in assenza di connessione, sincronizzando i dati appena possibile. Questo per poter per facilitare le operazioni di rilievo e controllo in loco qualora la struttura o il singolo locale non fosse raggiunto da WiFi o connessione mobile.

Modelli BIM digitali degli edifici: cosa è possibile fare

Nel privato, come nel pubblico, sono già innumerevoli le aziende e gli enti che stanno procedendo alla digitalizzazione del proprio patrimonio immobiliare, richiedendo il modello digitale in occasione di nuove realizzazioni o restauro, ma anche provvedendo a digitalizzare il patrimonio esistente.

Disponendo di un modello digitale dell’opera, opportunamente sviluppato e configurato, collegato ad una piattaforma O&M, si velocizzano tutte le operazioni. A titolo esemplificativo:

  • monitoraggio contabile e grafico di ogni singolo asset o bene;
  • adozione di processi semi-automatici per le ricognizioni inventariali periodiche finalizzate al controllo ed alla gestione del patrimonio mobiliare;
  • reperibilità di informazioni, grafiche ed analitiche, differenziate per elementi di ricerca (ambiente, settore, dipartimento, destinazione d’uso, tipologia di arredo, data acquisto, valore nuovo, residuo, consegnatario del bene);
  • gestione delle richieste di interventi manutentivi su opere o impianti;
  • monitoraggio delle attività di manutenzione programmata o di carattere straordinario eseguite su richiesta;
  • reperibilità immediata di informazioni per la costruzione di capitolati (appalti di pulizia, di trasloco, di manutenzione, ecc.);
  • reperibilità di informazioni per l’imputazione di costi di gestione a carico delle singole unità (Dipartimenti, Laboratori, Amministrazione centrale, ecc.);
  • supporto informativo per le decisioni degli organi di governo;
  • analisi e definizione degli standard gestionali (superfici per singolo utente o struttura di afferenza, attrezzature corrispondenti, ecc.).
  • imposizione di log-in per accesso a specifici ambienti mediante l’uso di QR-Code, sia per personale strutturato, sia per il controllo delle attività svolte dagli operatori delle ditte esterne;
  • creazione facilitata di planimetrie, percorsi, vie di accesso e di fuga per la gestione delle emergenze

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La digitalizzazione del patrimonio immobiliare nella P.A.: specifiche tecniche e metodologie
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Martedì 22 marzo 2022 (prima parte), martedì 29 marzo 2022 (seconda parte) e martedì 5 aprile 2022 (terza parte) ore 14.00 – 17.00
Docenti: Edoardo Accettulli – Mauro De Luca Picione – Vittorio Mottola

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