Affidamento diretto: è illegittima la proceduralizzazione che dissimula la scelta discrezionale del contraente

La sentenza del TAR Sardegna (Sez. I), 3 ottobre 2025, n. 793 conferma pienamente tutti i dubbi sull’opportunità e sulla correttezza tecnica delle regole previste dal d.lgs. 36/2023 nel disciplinare l’affidamento diretto.

Luigi Oliveri 15 Ottobre 2025
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La sentenza del TAR Sardegna (Sez. I), 3 ottobre 2025, n. 793 conferma pienamente tutti i dubbi sull’opportunità e sulla correttezza tecnica delle regole previste dal d.lgs. 36/2023 nel disciplinare l’affidamento diretto.

Dubbi riferiti anche alle per nulla persuasive indicazioni dell’ANAC sulla “procedimentalizzazione”, di cui al Vademecum per gli affidamenti diretti.

Dubbi che, la decisione del TAR Sardegna, dissolve e trasforma in certezze: la disciplina dell’affidamento del codice dei contratti è deficitaria, facilmente travisabile e, infatti, spessissimo applicata per nascondere vere e proprie gare, dunque utilizzata dalle stazioni appaltanti non per giovarsi delle semplificazioni procedurali, bensì, all’opposto, per non assumersi alcuna delle responsabilità gestionali ed operative connesse alla scelta del contraente e alla motivazione di ciò, introducendo aspetti procedurali voli a confondere le acque, lasciar apparire un’azione vincolata da regole, per, invece, decidere in modo del tutto arbitrario.

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