Compensi aggiuntivi per progettazione e direzione lavori

A cura di Gabriella Crepaldi

20 Settembre 2023
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A cura di Gabriella Crepaldi

Nota a: Cass. civ., sez. lavoro, 4/09/2023, n. 25696

L’affidamento di incarichi di progettazione, direzione dei lavori e simili a lavoratori dipendenti della stazione appaltante in mancanza di stanziamenti previsti per la realizzazione dell’opera cui gli incarichi si riferiscono, se pure impedisce il sorgere del diritto al compenso incentivante ai sensi dell’art. 18 della legge n. 109 del 1994 (nel testo all’epoca vigente), tuttavia non fa venire meno il diritto del lavoratore alla retribuzione aggiuntiva per lo svolgimento di attività oltre il debito orario di tali prestazioni di lavoro, corrispondente – in mancanza di altri parametri – alla misura propria del lavoro straordinario secondo la contrattazione collettiva tempo per tempo vigente, in quanto il consenso datoriale, comunque espresso, è il solo elemento che condiziona l’applicabilità dell’art. 2126 c.c., in relazione all’art. 2108 c.c.

Il fatto

Il ricorrente venne assunto dal Comune con contratto di lavoro a tempo determinato e inquadrato nel settore lavori pubblici.

All’esito del rapporto, si rivolse al Tribunale di Sciacca per chiedere la condanna dell’ente pubblico al pagamento dell’importo capitale di Euro 182.993,28 a titolo di compenso incentivante ai sensi dell’art. 18 della legge n. 109 del 1994, maturato su incarichi di progettazione e di Responsabile Unico del Procedimento (RUP) ricevuti ed espletati in costanza di rapporto di lavoro.

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