Dal 2019 le stazioni appaltanti dovranno prevedere l’utilizzo del Bim per tutti i «lavori complessi» di importo superiore a cento milioni di euro
Il Nuovo Codice degli Appalti ha introdotto, come previsto da direttiva europea, l’obbligatorietà di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nella progettazione. Questo al fine di razionalizzare le attività di progettazione e delle connesse verifiche, andando a migliorare e snellire processi che fino ad oggi hanno influito su tempi e modi di partecipazione agli appalti.
Il testo che prevede questa profonda innovazione e predisposto dalla specifica Commissione istituita dal Mit è ora in consultazione sul sito del ministero, prima di essere chiuso come decreto attuativo.
La modellazione elettronica è un cambio di paradigma nel comparto Costruzioni consentirà inoltre di razionalizzare la spesa per investimenti, internazionalizzare Professionisti ed Imprese e contribuirà a rendere efficiente e trasparente il settore.
Il processo è noto e già applicato come BIM – Building Information Modeling (Modello d’Informazioni di un Edificio): è un modello per ottimizzare, tramite la sua integrazione con metodi e strumenti elettronici specifici, la progettazione, realizzazione e gestione di costruzioni in ambito di edilizia e infrastrutture. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione e presenti in ogni fase del processo devono risultare disponibili in formati digitali aperti e non proprietari.
Il MIT, dando attuazione a quanto indicato all’articolo 23 del Codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n.50) ha istituito, con decreto ministeriale n. 242 del 15 luglio 2016 e n. 297 del 31 agosto 2016, una Commissione, composta da rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, del mondo accademico e della rete nazionale delle professioni dell’area tecnico-scientifica , con il compito di individuare le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei predetti metodi e strumenti elettronici.
La Commissione ha avviato, come prima fase di ascolto, un’attività di coinvolgimento attraverso la predisposizione di un apposito questionario e l’audizione degli stakeholder, terminata con la costruzione di una proposta finalizzata all’adozione del decreto.
La proposta individua:
• gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti,
• l’utilizzo facoltativo e obbligatorio dei predetti metodi e strumenti, in relazione alla tipologia delle opere alle quali gli stessi saranno applicati,
• i contenuti informativi del capitolato.
Prima della stesura del decreto attuativo nella sua versione definitiva, il MIT intende allargare il ventaglio dei soggetti coinvolti nel processo partecipativo, avviando una consultazione online sulla proposta finalizzata all’adozione del decreto di cui all’articolo 23 comma 13 del decreto legislativo n.50 del 2016, al fine di raccogliere tutti i contributi di chi quotidianamente è coinvolto nell’utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici specifici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture.
La Consultazione – disponibile dal 19 giugno 2017 al 3 luglio 2017 – è ospitata su piattaforma on line messa a disposizione dal Formez alla pagina http://commenta.formez.it/ch/CodiceAppalti
I risultati della consultazione pubblica saranno presi in considerazione dal MIT nella stesura del documento definitivo del decreto.
Leggi la Relazione di accompagnamento
fonte: www.mit.gov.it
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento