Il tema non è affatto nuovo e rappresenta una tra le maggiori criticità che gli affidatari dei servizi di progettazione, e in generale dei servizi tecnici, si ritrovano spesso ad affrontare.
La stessa OICE, a commento dei dati riportati dall’ultimo Osservatorio sulle gare pubbliche di SIA, ha evidenziato l’esigenza di “azioni per ripristinare condizioni di equilibrio contrattuale fra le parti”, ribadendo altresì la “necessità di un contratto-tipo perché anche nella fase esecutiva le distorsioni in danno di professionisti, studi e società sono molteplici”.
E tra queste possiamo credere che, senza dubbio, rientri anche la mancanza di riconoscimento di un compenso aggiuntivo, nonostante lo svolgimento di prestazioni ulteriori rispetto a quelle contrattuali, a fronte di un contratto stipulato “a corpo”.
Tema affine è poi quello riguardante la possibile corresponsione di un compenso maggiore rispetto a quello originariamente pattuito nel caso in cui il valore del costo dei lavori, su cui è stato inizialmente parametrato il corrispettivo, si incrementi in modo imprevedibile e sproporzionato.
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