La digitalizzazione impone l’atto unico negli affidamenti diretti

A cura di Stefano Usai

Stefano Usai 23 Febbraio 2024
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Una delle particolarità della “digitalizzazione” anche degli affidamenti diretti (anche di micro importo) – non v’è dubbio -, è la posposizione del momento dell’estrazione/acquisizione del CIG  che, per semplificare, si potrebbe dire risulta postuma (con affidatario individuato)  rispetto alla  tradizionale impostazione (in cui la prima operazione da compiere prima di avviare il procedimento era proprio quella di acquisire lo smartCig nella sua forma più semplice).

L’aspetto in parola vien considerata – è stato rilevato -, come una delle più delicate debolezze (con correlate difficoltà) della digitalizzazione.

Da qui, anche la richiesta di avere una dinamica differente  ovvero la possibilità   di acquisire subito il CIG per poter strutturare la decisione a contrarre (e soprattutto la verifica dei requisiti sul FV 2.0 per gli affidamenti diretti di importo pari o superiore ai 40mla euro)  In realtà, la nuova dinamica (e probabilmente non è del tutto casuale) risponde perfettamente alle  indicazioni perentorie del nuovo codice che esigono l’affidamento diretto in modo ultra semplificato con un unico atto.

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