Tra le conseguenze inattese del Codice dei contratti pubblici del 2023 (inevitabili, quando si mette mano ad un’architettura complessa e stratificata) se ne registra una che riguarda il caso specifico delle farmacie comunali, più precisamente delle società in house che gestiscono farmacie comunali (i discorso riguarda, con qualche differenza, anche le aziende speciali).
Come noto, per le società in house l’art. 16, comma 7, del Testo unico delle società a partecipazione pubblica di cui al d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (c.d. TUSPP) impone l’obbligo di applicare il codice dei contratti pubblici (la norma rimanda all’allora vigente d. lgs. 18 aprile 2016, n. 50, c.d. Codice dei contratti pubblici).
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Il codice degli appalti ‘dimentica’ le farmacie comunali
A cura di Andrea Grazzini
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