Le novità poste dal nuovo Codice dei contrati pubblici e dai suoi recenti correttivi hanno profondamente inciso sulla composizione e sulle funzioni della nuova commissione giudicatrice che, rispetto alla precedente disciplina, presenta delle novità sia sotto il profilo della sua struttura che sull’esercizio delle sue funzioni, sempre più tecniche che amministrative.
In tale contesto, la dottrina e la giurisprudenza, sia nazionale, che sovranazionale, si sono confrontate soprattutto sulla rinnovata tecnicità e professionalità della commissione di gara, troppo attestata, negli ultimi decenni, su posizioni vetuste di chiusura verso i professionisti interni.
Il presente saggio intende indagare queste problematiche, nella peculiare prospettiva del diritto dei contratti pubblici, provando a misurare i vantaggi e i costi, anche in chiave sistematica, di una nuova visione più tecnocratica dell’attuale consesso.
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