a cura di Stefano Usai
Nella richiesta da parte dell’Autorità anticorruzione si legge come – in relazione sia al codice, sia alle linee guida appositamente dedicate ai servizi sociali ed all’avvento del codice del terzo settore) – si siano registrate “posizioni contrastanti da parte di vari stakeholder e del Ministero del lavoro, che teorizzano l’esclusione dall’applicazione del Codice dei contratti pubblici di ampi settori di attività affidati agli organismi del terzo settore. Inoltre, è emerso un difetto di coordinamento tra la disciplina recata dal Codice del terzo settore e la normativa nazionale in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione”.
Per le implicazioni delicatissime l’ANAC ha preferito avere un chiarimento da parte del Collegio prima di procedere ad un “intervento chiarificatore” che, nelle intenzioni dell’Autorità, potrebbe risultare utile in occasione dell’aggiornamento della delibera n. 32 del 2016, recante “Linee guida per l’affidamento di servizi ad enti del terzo settore ed alle cooperative sociali”.
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