Le modifiche “de minimis” e l’interpretazione della Corte di Giustizia nella sentenza C-282/24

Con la sentenza della III sezione, 16 ottobre 2025, C-282/24, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea interviene su una delle questioni più dibattute e incerte della disciplina delle modifiche contrattuali in corso d’opera

Alessandro Massari 14 Novembre 2025
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Con la sentenza della III sezione, 16 ottobre 2025, C-282/24, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea interviene su una delle questioni più dibattute e incerte della disciplina delle modifiche contrattuali in corso d’opera: la reale portata della deroga “di minor valore” (o de minimis) prevista dall’articolo 72, paragrafo 2, della Direttiva 2014/24/UE.

Nel Considerando 107 della Direttiva 2014/24/UE, si afferma: “Le modifiche del contratto comportanti una modifica minore del valore del contratto sino a un determinato valore dovrebbero essere sempre possibili senza richiedere una nuova procedura d’appalto. A tal fine e allo scopo di garantire la certezza giuridica, la presente direttiva dovrebbe prevedere soglie «de minimis», al di sotto delle quali non è necessaria una nuova procedura di appalto. Le modifiche contrattuali al di sopra di tali soglie dovrebbero essere possibili senza necessità di una nuova procedura di appalto nella misura in cui soddisfino le pertinenti condizioni previste dalla presente direttiva”.

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