Anche sotto la vigenza del Codice Appalti del 2023 resta ferma la possibilità di ribassare i costi della manodopera.
In tal caso il concorrente deve però fornire delle prove analitiche e rigorose sulle ragioni per le quali la propria organizzazione aziendale consenta, senza violare i minimi salariali, un impiego di risorse con minore dispendio economico.
Lo afferma il TAR Sicilia (TAR Sicilia, Catania, sez. III, 11.11.2024 n. 3739).
CONTINUA A LEGGERE….
Ribasso sui costi della manodopera e sulle relative giustificazioni del concorrente
Leggi anche
Appalti Pubblici: il Parlamento Europeo traccia la rotta per una riforma strategica tra competitività, semplificazione e “Preferenza Europea”
Con la risoluzione del 9 settembre 2025, il Parlamento europeo ha delineato una visione ambiziosa e …
Alessandro Massari
17/09/25
Il giudizio di ottemperanza e i confini della discrezionalità tecnica
Quando la “dimenticanza” diventa elusione del giudicato
Alessandro Massari
17/09/25
Il concorrente deve dichiarare ogni pendenza penale a proprio carico, anche per reati penali non ricompresi nell’elencazione tassativa del nuovo codice
In ottemperanza al dovere di buona fede, il privato è tenuto a fornire all’Amministrazione ogni elem…
Salvio Biancardi
17/09/25
La gestione del collaudo dopo le ultime modifiche normative
L’attività dell’organo di collaudo riveste, da sempre, una funzione sostanzialmente immutata nei suo…
Marco Agliata
17/09/25
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento