Qualificazione stazioni appaltanti: il nuovo documento di indirizzo di ANAC (Delibera 3 giugno 2025, n. 236)

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con propria Delibera n. 236 del 3 giugno 2025, ha adottato il documento tecnico di indirizzo che disciplina l’applicazione concreta dei nuovi criteri introdotti, fornendo le necessarie indicazioni interpretative volte a garantire uniformità applicativa e certezza giuridica

Il Decreto Legislativo n. 209 del 2024 (conosciuto come Correttivo) ha apportato rilevanti modifiche al sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, intervenendo in particolare sui criteri e sui punteggi previsti per il rilascio della qualificazione necessaria all’affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Le modifiche hanno inciso in modo sostanziale sull’Allegato II.4 del Codice dei contratti pubblici, ridefinendo la struttura dei punteggi attribuibili in relazione alle gare (identificate tramite i codici CIG).

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con propria Delibera n. 236 del 3 giugno 2025, ha adottato il documento tecnico di indirizzo che disciplina l’applicazione concreta dei nuovi criteri introdotti, fornendo le necessarie indicazioni interpretative volte a garantire uniformità applicativa e certezza giuridica.

Le principali novità introdotte riguardano:

l’eliminazione di taluni punteggi ormai superati (es. utilizzo piattaforme digitali e monitoraggi RGS);
la revisione di alcuni punteggi esistenti (es. comunicazioni obbligatorie ANAC ora uniformate a 5 punti anche per servizi e forniture);
l’introduzione di nuovi criteri premiali, quali l’aggregazione di stazioni appaltanti, la specializzazione settoriale, l’efficienza decisionale e l’inserimento negli elenchi ex art. 62;
la generalizzazione del sistema temporale di valutazione, con il passaggio da un quinquennio “a finestre rigide” ad un quinquennio mobile per la rilevazione delle gare;
l’introduzione del nuovo criterio relativo agli affidamenti sotto soglia effettuati mediante il ricorso a stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate.

Analizziamo ora queste modifiche nel dettaglio.

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