Le sorti del contratto pubblico di SIA, ancora normato dal d.lgs. 50/2016, nel caso di imprevedibile aumento dei costi del servizio

Beatrice Armeli 12 Settembre 2025
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È vero che sono ormai trascorsi più di due anni dall’entrata in vigore, con successivo acquisto di efficacia, del nuovo Codice (a far data, rispettivamente, dal 1° aprile e dal 1° luglio 2023).

Tuttavia, ciò che è dato riscontrare nella pratica, è che molti sono ancora i contratti pendenti di SIA normati dalla disciplina previgente contenuta nel d.lgs. 50/2016, se non addirittura dal vecchio Codice di cui al d.lgs. 163/2006.

E le relative problematiche, che spesso si ripetono, attengono al quantomai dibattuto, e non ancora del tutto sopito, tema dell’equo compenso, nelle sue varie sfaccettature.
In particolare, si pone sovente la necessità di riportare ad equità -appunto- il sinallagma contrattuale dinanzi ad un aumento dei costi del servizio non previsto e non prevedibile al momento della formulazione dell’offerta, implicante una sottostima del compenso pattuito a favore dell’operatore economico affidatario.

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