In un contesto segnato da una profonda crisi di liquidità nel settore delle costruzioni, aggravata dagli effetti distorsivi del Superbonus – che ha generato volumi elevati ma non sempre corrispondenti disponibilità finanziarie – molte imprese si avvicinano alle gare pubbliche non con una logica di crescita strutturata, ma per ottenere anticipazioni contrattuali o generare nuovi flussi economici in grado di tamponare situazioni finanziarie già compromesse.
Partecipare alla gara diventa, in alcuni casi, un tentativo di “riprendere fiato”, cioè di attivare liquidità immediata per far fronte a debiti pregressi o ripristinare il circolante, con il rischio concreto che l’aggiudicazione non si traduca in una reale capacità di esecuzione regolare della commessa.
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